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Ciao Marco
Vecchio nella conoscenza, bambino nello spirito, con un coraggio da Eroe
(Tirana, 3 novembre 2002. Foto di Michele Frisia) Ciao Maestro. Forse un po' tutti noi abbiamo sempre vissuto questa Italia con una serenità in più ed un pensiero velato <<Meno male che c'è Marco>> od alcune volte peggio, come <<Tanto c'è Marco>>. Tanto presente questo pensiero che facciamo fatica a vedere un'Italia senza di te. Con la tua passione politica, il tuo metterti in gioco sei stato de facto il Garante della Democrazia e dei diritti dei più deboli. Riconoscimenti in vita non ne ài avuti dallo Stato, ma tanto te ne saresti fottuto (salvo se avessero avuto qualche utilità pratica). In tanti amano apporsi delle medaglie al petto e sentirsi importanti; oh, certo, questi di importanza reale ne ànno sempre avuto poca e le medaglie erano spesso solo un contrappeso che non faceva che dimostrare la loro inutilità di fondo. Tu invece sei stato importante non per i ruoli formali ma perché ài saputo andare oltre a tutti gli altri; spesso anche oltre te stesso, costruendo concretamente un punto di riferimento del diritto. Ti ricordo una ventina di anni fa a Bologna, quando di anni ne avevo altrettanti; passò un ragazzino in bicicletta che ti urlò <<Marco, legalizzala!>>. Tu inveisti contro di lui <<A stronzo>>. Trafelato si avvicinò da tuo invito dicendo circa <<Ma Marco, non voleva essere conto di te, anzi..>> e tu <<anzi un cazzo! Devo legalizzarla io? E tu che fai? Muoviti e impegnati anche tu se ci tieni>>. Fuori dagli schemi, sempre a pensare ed agire. In tanti sono cresciuti con i tuoi insegnamenti ma nessuno sembra in grado di raccogliere la tua eredità politica. Adesso si dovranno muovere gli altri, ci dovremo muovere noi tutti e qui una grande incognita su chi e come potrà riuscire a difendere il diritto in questo paese malato. Non potremmo più pensare <<Tanto c'è Marco>>. Mi mancherai ragazzino cresciuto, ti voglio bene. http://blog.byo.net/?sett=nodi&azione=visualizza&iddato=145
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